Abbiamo intervistato l’avvocato Lucia Bianco, la prima donna ad aver vinto il premio “SPORT E DIRITTO”.
di Paolo OROFINO
Della serie, dalla prima in classifica alla prima donna Avvocato a ricevere un riconoscimento ADICOSP.

Avvocato, grazie per aver accolto il nostro invito, Lucia Bianco è la prima donna ad aver ricevuto il premio “Sport e diritto” : cosa vuol dire oggi essere una donna avvocato che si occupa di sport?
E’ stato entusiasmante ricevere il premio ADICOSP (l’associazione Direttori sportivi e collaboratori della gestione sportiva ) davanti a un parterre prestigioso, alla presenza peraltro del Presidente Federale Gabriele Gravina, nonché di altri esponenti sia delle istituzioni calcistiche che statali. Io mi occupo di sport e di diritto dello sport sin dal 1991 , quindi ho effettivamente potuto assistere ad una evoluzione del mondo dello sport, anche dal punto di vista del diritto. Lavorare come donna nel mondo dello sport, vuol dire portare all’interno di un mondo in continua evoluzione delle soft skill che sono tipiche dell’essere femminile, quali la capacità di lavorare in team, l’inclusione e la determinazione tipica per noi donne che si sa, dobbiamo faticare sempre un po’ di più degli uomini per emergere e per ritagliarci il posto che ci compete. Ma tutto questo senza ovviamente trascurare una specifica competenza e altissima professionalità. Ma questo vale anche per gli uomini.
Si sente tanto parlare di riforma, ci spiega come sta evolvendo il diritto sportivo?
La riforma dello sport contenuta nella legge delega 86/2019 e nei successivi decreti attuativi (in particolare il n 36 sul lavoro sportivo ) riguarda il riordino generale dell’ordinamento sportivo. Come accennavo poc’anzi tra gli istituti che stanno facendo discutere tutti i professionisti e i tecnici della materia vi è quello sul lavoro sportivo, che andrebbe a sostituire la normativa contenuta nella L.91/81 che introdusse il professionismo sportivo. D’ora in poi, cioè quando entrerà effettivamente n vigore la normativa richiamata ( che dovrebbe essere il prossimo primo luglio) si parlerà di “lavoratore sportivo” cioè l’atleta, l’allenatore, il direttore sportivo, il direttore di gara, l’istruttore, il preparatore atletico che dietro compenso svolgono la propria attività, indipendentemente dal settore professionistico o dilettantistico che compete sempre alle federazioni. Il tema è molto dibattuto perché come spesso accade quando si introduce una così radicale riforma, non si esaminano tutte le criticità che nell’applicazione pratica si ripercuoteranno sulle associazioni sportive dilettantistiche, ovviamente di tutti gli sport.
Un’altra area in cui è intervenuta una radicale modifica ad opera della legislazione statale è quella degli agenti sportivi, la cui attività è ormai una professione regolamentata.
Avvocato , cosa vuol dire oggi fare calcio in Italia?
E’ sotto gli occhi di tutti che fare calcio oggi in Italia è piuttosto complicato. Mi spiego meglio. E’ complicato perché dietro al calcio ci sono gli imprenditori, che gioco forza visto l’andamento generale dell’economia italiana, e mondiale, devono “fare i conti” anche nell’azienda calcio. Occorre modificare non solo come abbiamo visto prima l’assetto normativo riguardante il lavoratore sportivo, bensì ad esempio introdurre strumenti normativi più snelli al fine di consentire alle società di diventare proprietari degli stadi, per consentire un aumento delle entrate e quindi far diventare tutto più sostenibile.
Aggiungo anche che le società di calcio sono delle aziende, e come tali non ci si può più improvvisare nella gestione delle stesse, ovvero non si può non avere un management altamente qualificato e competente.
La sentenza Juve condizionerà il futuro?
Non parlerei di condizionamento. Una volta pubblicate le motivazioni capiremo meglio l’iter processuale e cosa ha fatto si che la Corte d’appello Federale si discostasse dalla richiesta della Procura Federale.
E’ abbastanza logico pensare, anzi auspicarsi , che questa vicenda possa essere un monito per le società e dare spunti di miglioramento, oltre che di riflessione.
Sempre più calciatori si fanno seguire dagli avvocati, molti si rivolgono a lei, come si segue oggi un giovane calciatore?
E’ vero molti si rivolgono a me , ma io preferisco affiancarmi all’agente sportivo che è ormai come ho detto prima una vera e propria professione, quindi preferisco siano loro ad occuparsi della gestione vera e propria. E’ fin troppo ovvio che il mio lavoro di “affiancamento” è importantissimo, poiché la tutela legale dei calciatori è anche essa indispensabile nel calcio di oggi.
Per me seguire un giovane calciatore significa tante cose: tra le più importanti essere sempre presente, di non illuderlo con mirabolanti proposte, essere affidabile e credibile, e sostenerlo soprattutto nei momenti di difficoltà.
Per finire le chiediamo di fare un in bocca al lupo all’FBC SARONNO CALCIO 1910, primo in classifica nel campionato di promozione.
Certamente . Un super in bocca al lupo alla squadra che sta facendo un ottimo lavoro ! Continuate così, e da oggi … avete una tifosa in più! Forza Saronno!!
intervista di Paolo OROFINO